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Catalogo

Un artista chiamato Banksy

Catalogo della mostra

Un artista chiamato Banksy
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
30 maggio – 27 settembre 2020 

Catalogo a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani, Acoris Andipa
Testi di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani, Acoris Andipa 

200 pagine illustrate
Sagep Editori
ISBN 978-88-6373-708-0
€ 30

 

Palazzo dei Diamanti presenta la mostra Un artista chiamato Banksy, a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa, ideata e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale, in collaborazione con Ferrara Arte.

Protagonista della rassegna è l’artista originario di Bristol, nato intorno al 1974, di cui nessuno ha mai visto il volto. Partito dai confini generici della street art, Bansky ha arricchito il suo linguaggio attingendo alle radici del pop, alla cultura hip hop e al graffitismo anni Ottanta, senza dimenticare i nuovi approcci comunicativi dell’era digitale, arrivando a proporre opere di straordinaria capacità evocativa che gli valgono lo status di più grande artista globale del nuovo millennio.

Il catalogo consente di approfondire la poetica dell’artista nelle sue molteplici angolazioni, dai temi del capitalismo e della guerra, al controllo sociale e al concetto di libertà. Le riflessioni dei curatori evidenziano la capacità e l’originalità di Banksy di riflettere sul nostro tempo, mettendone in luce peculiarità e contrasti. Come evidenziato da Stefano Antonelli, in un contesto globale in cui è sempre più difficile distinguere tra realtà e apparenza, l’artista sceglie di indossare una maschera per dire la verità. I contributi successivi di Gianluca Marziani e Acoris Andipa, pur da prospettive diverse, chiariscono quindi la centralità del paradosso e della contraddizione come parole-chiave per raccontare non solo l’artista ma più in generale il nostro tempo. 

Dopo una lettura cronologica dei vent’anni di attività dello street artist, il volume propone le schede illustrate che permettono di scoprire significati, curiosità e aneddoti meno noti di queste opere ormai diventate parte integrante del nostro immaginario collettivo. 

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